venerdì 14 gennaio 2011

FINANZIAMENTI SOLO AI FINTI FESTIVAL E AGLI EVENTI DELLA CASTA POLITICA!

Il Teatro Civico 14 ha chiuso il 2010 con il botto. Successo di pubblico e critica per un cartellone che quest’anno che ha suscitato grandi entusiasmi. Uno spazio culturale assolutamente indipendente, fuori da circuiti di finanziamento pubblico, dove la parola d’ordine è sperimentazione e avanguardia culturale. Roberto Solofria è il pazzo direttore artistico di questa folle idea di creare un teatro autogestito finanziariamente che sia anche un centro culturale: libri, cinema, musica, filosofia, fotografia. In sua compagnia abbiamo voluto iniziare il nuovo anno facendo una fotografia dell’attuale panorama culturale nazionale e delle difficoltà, elevate all’ennesima potenza, nelle quali versano quotidianamente teatri e compagnie la cui unica colpa è di concentrare tutto l’impegno e gli sforzi solo e soltanto sulla passione.
“Il nostro teatro non risente di questi tagli, semplicemente perchè la nostra struttura non è finanziata. Attenzione però, questo non significa che i tagli siano giusti. Perché così si da adito alle istituzioni di dire che si può fare cultura anche senza finanziamenti pubblici. Così come ha detto di recente qualche assessore regionale. E questo è gravissimo se si pensa che per l’anno prossimo si parla di tagli che toccheranno punte del cinquanta per cento”.La situazione nel nostro paese rasenta la drammaticità. Crisi economica, crisi politica. All’orizzonte non si vedono vie d’uscite. Quale idea ti sei fatta dei continui tagli alla cultura?
La nostra terra ha un patrimonio culturale che ci invidia il mondo intero. Quindi si presuppone che per noi la cultura dovrebbe essere una risorsa. Invece, stranamente, sia alla Regione e sia alla Provincia non c’è una Assessorato alla Cultura.
“C’è una chiara volontà politica in tutto questo. La “Destra” non vuole occuparsi di cultura. Lo si capisce quando si affida il Ministero delle Attività Culturali ad uno come Sandro Bondi che non capisce nulla di cultura. La Regione, poi, blocca le erogazioni di finanziamenti già concessi per eventi realizzati, paralizzando un intero sistema sia in modo diretto per quanto riguarda chi ha organizzato l’evento e sia in maniera indiretta per chi deve avere i soldi dagli enti organizzatori. Provocando dei danni economici all’intero settore. È chiaro che quando non hai un interlocutore istituzionale diventa difficile fare cultura, ma questo consente anche alle istituzioni di organizzare i finti festival solo per gli amici dei politici. Ultimo caso in ordine di tempo – sottolinea Roberto Solofria – è stato “Contrasti”, l’evento che ha allietato le festività natalizie. Una kermesse organizzata dalla Provincia di Caserta è costato 300.000 euro. Un finto festival nato dalla sera alla mattina senza alcun legame con il territorio. E per giunta senza coinvolgere la cittadinanza. Una serie di serate con nomi grossi (Lucio Dalla, Fiorella Mannoia, Alex Britti) a cui era possibile partecipare solo su inviti, ovviamente gestiti dai politici. Questo è scandaloso e vergognoso. Soprattutto se si pensa che la città di Caserta ha la biblioteca comunale chiusa perché il Comune non ha 60.000 euro per il trasloco dei libri dal vecchio edificio al nuovo. Quando poi il Comune di Caserta spende 42.000 euro all’anno per Nunzio Areni come direttore artistico del Comune. La funzione di Areni? Firmare il Cartellone del Teatro Comunale, quando il teatro poi ha una direzione artistica a parte, in quanto è gestito dal Teatro Pubblico Campano che si è aggiudicato l’appalto con un bando di gara fasullo frealizzato su misura per il Teatro Pubblico Campano”.

Un bando di gara fasullo?
“La gara prevedeva una base di partenza per la gestione del Teatro Comunale di 13.000 euro l’anno. Sarebbe stato concesso a chi offriva di più. Solo che tra i requisiti richiesti ai partecipanti c’era che dovevi aver fatturato l’anno precedente un milione di euro. Non esiste in Italia un teatro che fattura un milione di euro l’anno. Quando siamo andati in Comune a protestare perché ci sembrava assurdo chiedere una fideiussione di 1.500.000 di euro per 13.000 euro l’anno, la risposta è stata che in realtà l’aspetto legato alla fideiussione, riguardava un altro bando e che si erano dimenticati di cancellarla”.
Viene da interrogarsi: ma questa crisi esiste veramente oppure è tutto un bluff? In estate sono stati concessi 700.000 euro al Leuciana Festival. Un milione è andato alla prima edizione dell’Opera Festival realizzato sempre a S. Leucio con gli stessi artisti. Così come tanti altri eventi ideati e diretti dal maestro Nunzio Areni, l’unico in Italia a non risentire della crisi e dei tagli alla cultura. Un fenomeno da studiare, un esempio di impresa culturale che funziona.
“Non esiste nessun festival al mondo che alla prima edizione riceve un milione di euro di finanziamento. Per giunta con un festival che è la fotocopia del Leuciana, e che si svolge addirittura nello stesso posto. Che senso ha dal punto di vista di marketing territoriale e culturale? Questo significa – prosegue Roberto Solofria – che probabilmente, è ipotizzabile che si utilizzano le stesse fatture per rendicontare entrambi gli eventi. Tutto ciò, ovviamente, è un illecito e a mio avviso bisognerebbe aprire in’inchiesta per fare chiarezza. Ma questo nessuno lo dice. Si preferisce attaccare Paola Servillo per Settembre al Borgo, un evento realizzato con 400.000 euro, ovvero la metà del budget del Leuciana e un terzo dell’Opera Festival. Laddove Paola Servillo oltre a portare spettacoli realizzati appositamente per Settembre al Borgo con nomi come Elio Germano, Luca Zingaretti, ha coinvolto le maestranze, gli operatori e gli artisti del territorio, senza contare che lei stessa si è procacciata gli sponsor privati per l’evento”.
Denaro pubblico sperperato. Ma non ne parla nessuno o quasi…
“Mi piace citare Francesco Massarelli, Direttore artistico del Cine Club Vittoria di Casagiove, che ha avuto il coraggio di denunciare pubblicamente sul sito di casertamusica e su Facebook lo schifo del finto festival Contrasti, ultimo evento “strano” in ordine di apparizione”.
Nonostante tutto, a Caserta c’è un sorprendete fermento culturale. Tante fiorenti realtà che collaborano tra loro, un vero movimento artistico culturale. Non è paradossale che proprio in un momento storico di crisi economica e di continui tagli allo spettacolo ci sia così tanta voglia di fare cultura, e ci sia soprattutto così tanto pubblico?
“Lo spettacolo nasce dalla crisi. Una volta si diceva che l’artista creava per noia. E’ proprio in questi momenti di crisi che gli artisti hanno voglia di esprimere la propria rabbia, la propria insoddisfazione, il proprio malessere. Ci sono tantissime cose da raccontare. Immaginiamo solo se questo fermento fosse seguito dalle istituzioni, invece di finanziare finti festival a pioggia. Se pensiamo che con il milione di euro dell’Opera Festival si sarebbe potuto finanziare per dieci anni un laboratorio teatrale permanente presso il Teatro Comunale, un laboratorio che ha formato tantissimi attori e che Nunzio Areni ha voluto chiudere”.
Adesso veniamo al teatro vero, quello del palcoscenico. Cosa ci aspetta al Teatro Civico 14 in questo nuovo anno?
“Voglio segnalare “L’acquario” diretto e interpretato da Marco D’Amore, un bravissimo attore casertano che tutti abbiamo apprezzato nel film “Una vita tranquilla” accanto a Toni Servillo. E poi “Anna Politkovskaja: concerto per voce solitaria” di Ferdinando Maddaloni, il coach de “La squadra”. Anche per il nuovo anno – conclude Roberto Solofria – il Civico 14 continuerà sulla propria strada mettendo in scena tutto l’amore per questo meraviglioso mestiere”.

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