venerdì 24 giugno 2011

Accesso al TFA - Tirocinio Formativo Attivo

La Flc CGIL di Caserta e l’associazione professionale Proteo Fare Sapere Caserta organizzeranno, in previsione della pubblicazione dei bandi per l’accesso al Tirocinio Formativo Attivo, incontri di preparazione alle prove di preselezione

Gli interessati
Docenti in possesso, alla data di entrata in vigore del regolamento (15 febbraio 2011), dei requisiti previsti per l’accesso alle SSIS o iscritti, per l’anno accademico 2010-2011, a percorsi finalizzati al conseguimento dei titoli per l’accesso alle SSIS (i vecchi titoli di accesso all’insegnamento). L’accesso al TFA che si svolgerà presso le Università avviene previo esame di ammissione, l’esame consisterà in un test preselettivo unico sul territorio nazionale (60 domande a risposta chiusa), una prova scritta e una prova orale definite dalle Università/Istituzioni AFAM).

L’acceso al TFA è a numero programmato secondo le indicazioni del MIUR

Offerta ed obiettivi degli incontri
Si prevede di organizzare 3 incontri con l'obiettivo di fornire:
un'informazione dettagliata sui requisiti di accesso al T.F.A.
le competenze necessarie ad affrontare le domande a risposta multipla
un quadro degli argomenti che saranno oggetto della prova preselettiva;
un repertorio di domande con esercitazioni;
un repertorio di norme che regolano il funzionamento della scuola
una bibliografia essenziale ed una sitografia

Gli incontri sono rivolti a tutti gli interessati e la partecipazione è gratuita.


Chi fosse interessato a ricevere informazioni può inviare una richiesta all'indirizzo email proteocaserta@gmail.com e sarà costantemente informato sui successivi incontri e sulle prove per l'accesso.

sabato 4 giugno 2011

La lezione delle urne


Associazione socio-culturale e politica casertana di volontariato
web: www.lafabbricadicaserta.blogspot.com e-mail: lafabbricadicaserta@yahoo.it
sede: La Casa delle Associazioni di Caserta - via Tanucci, 97 – 81100 CASERTA


COME “PREANNUNCIATO”...
”Comunque vada a finire, vincerà il centrodestra.” Così iniziava un articolo de “Il Fatto Quotidiano” del 10 aprile 2011 riferendosi alle candidature a Sindaco di Caserta di Del Gaudio, Falco e Marino. Affermazione dimostrata non solo dalla vittoria di Del Gaudio, ma anche e soprattutto dal clima vissuto in tutta la campagna elettorale, sia nel capoluogo, sia in provincia; una campagna elettorale iniziata male e finita peggio, nettamente poi in controtendenza rispetto a quanto avvenuto nel resto del Paese.

MAL “COMUNE”, …PIO DEL GAUDIO!
L‘esperienza Petteruti, ultimo retaggio della stagione dell’occupazione del potere da parte di De Franciscis, si è sempre più trascinata nella sua negatività, sorretta da una maggioranza consiliare, nominalmente di “centrosinistra”, ferma nel suo arroccamento a pura difesa di interessi personali e sempre più distante dalle esigenze della collettività. Questo ha permesso però ai singoli gruppi locali di potere economico-politico, in precedenza contrapposti, di riconfrontarsi, ricompattarsi, rinsaldarsi, e, in parte, di unificarsi per aprire una nuova fase, liquidando il fardello Petteruti, considerato oramai inutile e dannoso. Per poter marcare a livello di opinione pubblica il voltare pagina, si è ovviamente scelto di “cambiare etichetta” ritornando al centrodestra, senza che alcuno abbia avvertito minimamente l’esigenza di analizzare quanto invece stava – e sta ancora! – avvenendo a livello sociale ed interpretare correttamente il “sentire comune”. Non ne poteva che derivare una mera contrapposizione tra gruppi di potere che si sono in gran parte coagulati intorno alla candidatura di Pio Del Gaudio, imposta da Cosentino e Polverino, mentre altri hanno puntato ad una “rottura” - minoritaria - con Falco ed altri ancora con quella, in campo “avverso”, di Carlo Marino cioè di tre personaggi che, insieme per due consiliature, hanno gestito nel peggior modo possibile la macchina amministrativa e finanziaria del comune capoluogo, riducendola all’attuale “colabrodo”. In altre parole, un ceppo di origine comune che si è poi manifestato con strategie elettoralistiche diverse e contrapposte solo per l’occasione. L’aspetto più ridicolo – utilizzato però propagandisticamente a piene mani per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalle problematiche economico-sociali - è stato lo scambio di reciproche accuse sui “voltagabbana” la cui “trasmigrazione” è stata ovviamente stavolta più sbilanciata verso destra rispetto alle precedenti comunali del 2006, allora più sbilanciata verso il centrosinistra. Ma, “invertendo l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia”: riprova ne sia che il “nuovo” consiglio comunale vede al suo interno gran parte dei “soliti noti”, alcuni dei quali con il solo formale cambio di “etichetta di appartenenza”. Va sottolineato che, pur a fronte di un proliferare esagerato di liste e candidati, la percentuale di votanti (79,26% pari a 50.914 votanti su 64.239 elettori) è stata poi comunque inferiore rispetto a quella delle precedenti comunali del 2006 (82,51%) il che testimonia una evidente disaffezione (nonostante tutto, anche con il proliferare di fenomeni di cui tratteremo in seguito) di parte dell’elettorato verso una “politica” che parla di sé e per sé e non invece dei problemi della collettività. Evitando quel ricorso al ballottaggio che avrebbe pericolosamente aperto le porte ad una contrattazione diretta con l’altra area di potere minoritaria che sosteneva l’ex-sindaco Falco, la contrapposizione formale si è invece sostanziata nell’affermazione diretta del candidato Pio Del Gaudio che è stato trascinato alla vittoria. Infatti, mentre le liste che lo appoggiavano hanno riportato il 62,94% (pari a 30.013 voti), il neo-sindaco si è fermato al 52,58% (25.990 voti), mostrando in modo evidente la propria mancanza di “valore aggiunto” il che lo rende ancor di più “prigioniero” delle logiche spartitorie impostegli già all’atto della candidatura dai gruppi di potere che hanno poi di fatto vinto – ancora una volta! - le elezioni.

IL VOTO DI SCAMBIO
Era un fenomeno alquanto marginale fino a pochi appuntamenti elettorali fa. Ma ora sta diventando sempre più presente ed influente, in particolare negli appuntamenti amministrativi locali. Con l’aumentare della disaffezione dell’elettorato verso i partiti da un lato e della crisi economica dall’altro, le classi sociali più deboli tendono sempre di più alla mercificazione immediata del proprio voto (o, “meglio” ancora, dei propri “pacchetti” di voti) nella convinzione che non sia altrimenti “utile”. E “l’offerta” sta aumentando proporzionalmente alla “richiesta” che è sempre più trasversale e che non è più appannaggio di una sola parte politica. Così, accanto al “commercio” dei manifesti (il cui attacchinaggio non viene assolutamente svolto dalla ditta che ha l’appalto comunale delle affissioni, diventando di conseguenza “servizio esclusivo” di gruppi delinquenziali con un costo di 2 euro a manifesto e senza alcun rispetto degli spazi elettorali né di ogni altra vigente normativa), si stanno sempre più radicando altre forme di compravendita “diretta”. Il voto si compra: con 50-100 euro l’uno; con un buono-benzina o un biglietto della partita Napoli-Inter e/o pacchetti di entrambi; con il pagamento di una qualsiasi bolletta; con la distribuzione porta a porta nei rioni popolari di un pacco della spesa ad ogni famiglia (cosa avvenuta a Caserta addirittura “alla luce del sole”, come se fosse lecita e consentita); con la “nomina” in ogni sezione, perorata da un singolo “candidato”, di un rappresentante “formalmente” di lista (pagato mediamente 150 euro, ovviamente a nero)) nel seggio in cui questi ed i suoi familiari votano ed i cui voti devono essere “ben indirizzati”… Facile capire che, ad esempio, ad un candidato con una sua base personale (tra familiari, amici, conoscenti ed “apparato di partito”) di circa 150 voti, basta “comprarne” altri 200 voti (per un costo complessivo minimo di 10mila euro) per assicurarsi – a seconda della lista ove è candidato - una più che concreta possibilità di essere eletto consigliere comunale con stipendio mensile di circa mille euro (recuperando così in un anno - mese più, mese meno - quanto “speso”!). Il propagarsi di tali atti illeciti di rilevanza penale rappresenta un’offesa gravissima alla libertà ed alla democrazia e, contro di esso, nessuna forza politica spende più di una parola “di circostanza” limitatamente al solo momento pre-elettorale. Di contro, la magistratura e le forze dell’ordine, pur essendo a conoscenza di tutto ciò (se fosse vero il contrario, sarebbero allora avulse dalla realtà su cui dovrebbero vigilare!), assistono praticamente inerti allo svilupparsi di questo turpe commercio senza riuscire a frapporre alcun argine di tutela: il che rappresenta ovviamente un segnale più che fattivo di “via libera” al suo diffondersi e dilagarsi, con “tanti saluti” alla “libera espressione della volontà popolare” costituzionalmente garantita. In questo contesto di irregolarità senza limiti, ci si può ovviamente permettere di tutto, anche la diffusione di sms la domenica delle votazioni con falsi sondaggi a favore dell’ex-sindaco Luigi Falco…

IL CROLLO DEL PD
Si potrebbe titolare “cronaca di un partito mai nato” per analizzare quello che, invece di essere un nuovo soggetto politico, è stato – ed è – la riproposizione del peggio del “vecchio”. Mai fatta una campagna di tesseramento, mai coinvolta come protagonista la collettività locale, il PD a Caserta è vissuto solo come contrapposizione di gruppi di potere nati sulla scia del fenomeno “De Franciscis” fino alla proposizione a sindaco della città di un Petteruti (ma poteva essere un qualsiasi altro soggetto) che era semplicemente la dimostrazione del predominio di una corrente su altre. Nel momento in cui il De Franciscis, rinunciando di continuare a fare il presidente della Provincia, ha scelto la via di Lourdes per evitare di essere coinvolto nelle vicende giudiziarie che cominciarono a colpire i suoi principali collaboratori, il sistema si è autoperpetuato nella pura difesa delle “fette” di potere di ognuna delle componenti. Si è quindi ulteriormente scavato il solco profondo che ha diviso la collettività con le sue minimali esigenze di vivibilità ed una giunta comunale nominalmente di centrosinistra che invece si sempre più trascinata ed abbarbicata nella propria autodifesa. Il PD è stato, con il suo gruppo consiliare e con i suoi assessori, il perno assoluto del “mantenimento in piedi” di quel Petteruti sempre più desolatamente ultimo (preceduto dalla sola Iervolino) nei sondaggi di gradimento e popolarità. Quando poi si è “naturalmente” arrivati alla vigilia della fine del mandato, il sistema non è stato più in grado di garantire tutte le sue componenti dando inizio a quello sfaldamento che ha portato alla caduta anticipata con il conseguente “rompete le righe” e fuggi-fuggi generale con l’abbandono del PD persino di un candidato alle primarie del 2006 e di tutti quei transfughi della giunta Falco che, a suo tempo, furono accolti nel centrosinistra a “braccia aperte” (essendo poi utili e necessari per la successiva vittoria di Petteruti). Il susseguente arrivo di un commissario con un “mandato ampio” ha rappresentato la mazzata finale per un moribondo oramai all’ultimo respiro. Invece di invertire la rotta e dare una sferzata marcatamente sociale e culturale, il Cacciola ha scelto personalmente di percorrere un esasperato tatticismo strategico, assolutamente inadeguato alla situazione. Trovandosi a gestire una “scatola vuota”, ha scelto di ricorrere alle Primarie non come idoneo strumento per rilanciare la partecipazione popolare, bensì come solo mezzo per imporre le proprie scelte studiate a tavolino. Individuato senza alcuna fatica nel Marino l’unico soggetto che aspirava alla candidatura a sindaco e capace di finanziare per se e per tutti gli altri l’intera campagna elettorale, il Cacciola ha coinvolto attivamente i referenti cittadino e provinciale di SEL, l’unico partito nuovo ed estraneo alla catastrofica esperienza amministrativa di Petteruti. Da qui la farsa delle Primarie che avrebbero coinvolto - sulla carta! - 4500 casertani per concludersi con la scontata incoronazione di Carlo Marino che doveva poi portare in dote alla coalizione ben 5 liste con 160 candidati (le liste poi sono state solo 2 e la seconda, all’implacabile verifica elettorale, ha raccolto in tutto appena 20 voti). Atto ulteriore poi l’eliminazione dalla scena politica cittadina di tutte le principali componenti che avevano sorretto Petteruti ed il tentativo di smarcare l’intera coalizione da quella nefasta esperienza che aveva visto proprio il PD in primo piano. Tentativo maldestramente congegnato e peggio ancora attuato (ne è dimostrazione – una per tutte! - la candidatura dell’ex-assessore Toscano) con un candidato a sindaco che a suo tempo è stato lui stesso transfuga, provenendo dalle fila berlusconiane di Forza Italia, ex-assessore ai Lavori pubblici di Falco (con rappresentanti della cui famiglia ancora oggi attivamente collabora a livello professionale) e suo responsabile di quei PRUSST che hanno portato centinaia e centinaia di migliaia di euro a Caserta e di cui poco (e male!) o niente ha beneficiato la collettività casertana (accrescendo per giunta l’indebitamento pubblico fino a cifre da dissesto finanziario). Il risultato elettorale – quello vero, non finto delle Primarie! – è stato catastrofico: il candidato sindaco ha riscosso una percentuale di voti (26,28%) di gran lunga inferiore - per esempio - a quella che riportò il candidato a sindaco Ubaldo Greco (38,5%) alle comunali 2002 (rielezione di Falco) mentre il PD è stato ridotto nel capoluogo al minimo storico: meno del 10% (4.732 voti – 9.92%). Ed assai poco vale la scusa accampata dallo stesso Cacciola che i 1.301 voti raccolti dalla lista di Carlo Marino siano da ascrivere allo stesso PD: sembra che il commissario non abbia proprio voglia di capire la lezione ricevuta dall’elettorato di centrosinistra che non ha gradito! Non prendere atto di quello che è accaduto a Caserta è come non prendere atto di quello che è avvenuto a Napoli e cioè “Primarie con gli imbrogli = PD cancellato”. Un PD che a S. Maria C.V., dopo una esperienza a dir poco controversa di centrosinistra, non è stato nemmeno capace di conquistare il ballottaggio con quello Stellato che è stato addirittura il candidato del centrosinistra alle scorse provinciali. Il PD che, nella “roccaforte” di S. Marco Evangelista con candidato il sindaco uscente, ha raccolto solo il 20% dei consensi ed una netta sconfitta. Un PD che a San Nicola la Strada niente di meglio ha trovato che candidare a sindaco un ex-AN, ex-assessore ed ex-presidente del Consiglio Comunale che, non avendo possibilità nel centrodx, ha autonomamente e repentinamente deciso di ”provare dall’altra parte”, operando una scelta osannata ed acclamata dal PD locale – che ora addirittura, pur sconfitto, si “vanta” di aver comunque conseguito un’alta percentuale di voti - mentre SEL ha entusiasticamente partecipato con Di Sarno e Golino, massimi vertici provinciali, al pubblico “peana”. Il PD che, tramite Stefano Graziano (deputato mai votato!), si compiace della “vittoria di Pirro” ottenuta a Casagiove con una lista civica di milazziana* memoria, fatta assieme al PDL ed alla destra (il più votato è stato il principale prestanome del “vituperato” Nicola Cosentino)… E’ un crollo verticale che, prima che elettorale, è politico e sociale laddove il PD non è più avvertito nell’opinione pubblica locale come credibile alternativa. A fronte di tutto ciò, in un'intervista ad un quotidiano locale, il Cacciola non va oltre l’auspicare in futuro un'alleanza con l'UDC, riducendo nel contempo il voto a Caserta per Melone a mero strumento di “protesta estremista”…

* (Il termine Milazzismo indica la convergenza di due schieramenti politici diversi (destra e sinistra) per sconfiggere quello di centro al fine di far eleggere un determinato candidato o di costituire una maggioranza di governo alternativa. Il termine prende il nome dall'operazione politica, nota come "operazione Milazzo", avvenuta in Sicilia il 30 ottobre 1958 quando Silvio Milazzo della DC venne eletto presidente della Regione Siciliana con i voti, all'Assemblea regionale siciliana, dei partiti di destra e di sinistra, contro il candidato ufficiale del suo partito. Nel suo primo governo ci furono insieme esponenti del PCI e del MSI)

SEL: UNA NOVITA’ …IN NEGATIVO!
Dopo essersi formata alla vigilia delle elezioni europee del giugno 2009 (a cui ha preso parte), Sinistra, Ecologia e Libertà (SEL) si è poi ufficialmente costituita il 20 dicembre 2009, partecipando successivamente alle elezioni regionali del marzo 2010, svoltesi anche in Campania. Dall’atto della sua costituzione, SEL a Caserta non ha mai preso parte né appoggiato la giunta locale di “centrosinistra” verso la quale anzi non ha mai pubblicamente nascosto la sua contrarietà, raccogliendo così un vasto interesse popolare soprattutto nell’area di quella sinistra che si è sempre più sentita estranea e distante dall’operato di Petteruti & Company, sorretto invece fino alla fine principalmente dal PD. Nel momento di concretizzare la propria azione politica proponendosi alla collettività per quel che era (cioè la principale e sostanziale novità nel panorama politico locale!), SEL ha operato con i propri gruppi dirigenti (regionale, provinciale e cittadino) una scelta politicista, più legata a piani strategici costruiti a tavolino che non invece ad attente analisi delle realtà sociali di cui dovrebbe essere parte attiva, scelta probabilmente fatta per perorare tra i gruppi dirigenti del PD l’auspicabile lancio di Nichi Vendola a candidato del centrosinistra alla prossime politiche (se così fosse, dati i risultati ottenuti, riteniamo in verità che, invece di un auspicabile beneficio, sia stato fatto a Vendola un “grave danno di immagine” costringendolo poi a recuperi – specialmente a Napoli verso De Magistris – non sempre compresi a livello popolare). Prima a Caserta e poi a Napoli, SEL ha così scelto di legittimare politicamente il ricorso strumentale alle Primarie compiuto da un PD dilaniato dalle faide interne, fungendo così nell’immaginario collettivo come una sorta di “corrente di sinistra” dello stesso PD e non invece come una nuova formazione politica, autonoma ed originale. A Caserta SEL, invece di assurgere a protagonista di una diversa coalizione politica, si è così relegata ad un compiacente ruolo di comprimario, “attivo” in particolare nel tentativo di smarcare dalla nefasta ed impopolare esperienza di Petteruti proprio quel PD che lo ha invece attivamente sorretto fino alla fine. Ciliegina sulla torta di questo modo assai vecchio di fare politica è stata poi la scelta di candidare nella sua lista il consigliere uscente di Rifondazione Dell’Aquila (fedelissimo sostenitore di Petteruti) il quale, fino a 24 ore prima della presentazione delle liste, si era contraddistinto attivamente per la costruzione della lista FDS che poi ha abbandonato al suo destino. Il risultato elettorale di SEL è stato così a dir poco “deludente”: 1.198 voti complessivi di cui 308 solo al simbolo (e se non fosse stato candidato all’ultima ora il Dell’Aquila - che è poi addirittura risultato il più votato - i voti sarebbero stati solo 961) e nessun consigliere comunale; il coordinatore cittadino Biagio Napolano (che, candidandosi nelle Primarie fasulle del PD, avrebbe - a detta degli organizzatori - raccolto 609 voti) ha ottenuto nelle vere elezioni solo 72 preferenze, facendo però paradossalmente meglio del coordinatore provinciale di SEL (principale artefice della suddetta scelta politica) che ne ha ottenute 39; 17 candidati su 32 hanno complessivamente raccolto solo 38 voti (6 dei 17 addirittura zero preferenze a testimonianza che la scelta scellerata di SEL, alienandole le simpatie popolari, ha creato grosse difficoltà anche nella stessa composizione della lista, costringendo così i dirigenti locali a ricorrere a semplici riempitivi). Ciò detto, invece di operare una seria, onesta e sincera analisi dei risultati ottenuti, conseguenti alle scelte operate senza dare ascolto alla base, i vertici locali di SEL hanno invece deciso di “dare la colpa del fallimento” a …Speranza per Caserta il cui successo elettorale avrebbe tolto i voti a SEL ed al centrosinistra (è la stessa cosa che, dopo le ultime elezioni Regionali in Piemonte, disse in pubblico l’on. Enrico Letta che accusò il Movimento Cinque Stelle – Beppe Grillo di aver sottratto voti al PD ed aver impedito così la riconferma della governatrice uscente Bresso). Superfluo ogni ulteriore commento….

L’AFFERMAZIONE DI SPERANZA PER CASERTA
Alla “fine”, la lista del movimento “Speranza per Caserta” è stata davvero la novità del panorama elettorale del capoluogo e l’unica vera alternativa per la collettività casertana tanto da raccogliere - con il suo candidato sindaco Melone - voti in maniera davvero trasversale, più nell’area di centrodestra che in quella del centrosinistra. Una parte significativa della collettività casertana l’ha premiata, tributando consenso verso un movimento, disomogeneo nei percorsi politici dei singoli candidati, ma omogeneo sia a livello programmatico che nel rifiuto del vecchio modo di intendere e fare politica. Corroborata dall’indubbio “valore aggiunto” del candidato sindaco (che con 5.623 voti - pari all’11,38% - ha quasi raddoppiato i 2.890 di lista pari al 6,06%), appare non trascurabile il dato dei 266 voti attribuiti alla sola lista senza preferenze il che, da un lato, indica l’inizio del radicamento di una fiducia tout court da parte della collettività verso lo stesso movimento e, dall’altro, attesta che nessuna candidatura dei 32 presenti in lista è stata di “solo riempitivo”. Altro dato significativo è l’elezione a consigliere di Luigi Ebraico, proveniente politicamente dall’area di Sinistra Democratica, che si somma al successo personale di altri compagni con lo stesso percorso politico (simile d’altronde a quello dello stesso Nicola Melone) che, delusi dalle scelte verticistiche di SEL, hanno poi deciso di percorrere l’unica alternativa credibile il che testimonia quanto spazio politico ci sia anche a Caserta per una sinistra che sia originale ed autonoma nei suoi percorsi politici. Di contro, non consideriamo valida la presunta similitudine tra il successo di “Speranza per Caserta” con quello ottenuto in altre realtà locali a livello nazionale dal Movimento Cinque Stelle: riteniamo infatti che Speranza tragga valore (e quindi consenso) proprio dalla singolare specificità locale, pur condividendo numerose aspirazioni con il movimento di Beppe Grillo. Anzi, il voler insistere a tutti i costi su questa presunta “eguaglianza”, ci appare come un tentativo di voler sminuire il senso di quel radicamento sociale del movimento casertano a cui abbiamo già accennato. In altre parole, non riteniamo che “Speranza per Caserta” abbia raccolto solo ed unicamente un voto di protesta, ma anche e soprattutto un voto “di proposta” in ambito locale. Tale successo pone però per il movimento da subito il problema del delicato passaggio ad una più alta fase organizzativa con forme di rappresentanza e di coinvolgimento popolare da canalizzare entro i binari della democrazia partecipata; nel contempo, si impone al movimento un lavoro nelle istituzioni che non si adagi solo a “megafono” dei disagi, ma instauri forme di dialogo, di democratica contrapposizione fino ad arrivare anche ad eventuali collaborazioni pur di ottenere la realizzazione di singoli obiettivi. Insomma, riteniamo che, con le recenti elezioni comunali, si sia chiusa per “Speranza per Caserta” quella che potremmo sinteticamente definire come “la fase movimentista”.

Eravamo - come “La Fabbrica di Caserta” – consapevoli già prima dello svolgersi di queste elezioni comunali che, soprattutto a Caserta, avremmo dovuto operare “dopo” una dura e difficile ricomposizione dello stato sociale, cercando di ridare fiato ed energia a chi vuole continuare a non sentirsi isolato nelle sue istanze e lotte di sviluppo umano e civile e proponendo nuove e opportune forme anche di rappresentanza politica. Non pensavamo però in verità di dover ripartire da tali “rovine”…
Per “fortuna” vi è un impegno immediato con la scadenza oramai prossima del 12 e 13 giugno quando anche la collettività locale sarà chiamata ad esprimersi su referendum fondamentali per configurare un modello di sviluppo che coniughi la salvaguardia di diritti individuali e collettivi importantissimi con scelte strategiche che tutelino la salute pubblica con la creazione di nuovi posti di lavoro (per es. con l’incremento del ricorso ad energie pulite ed alternative) e la salvaguardia di quelli già esistenti. Dare corpo all’attiva partecipazione popolare significa dare spazio a chi vuol fare politica in modo partecipato e “pulito” e, nel contempo, impedire che “i politici di professione” si approprino dei risultati che si otterranno, cercando una “verginità da tempo persa”.
Anche nella prospettiva delle prossime elezioni politiche, è ora che si incominci a costruire concretamente anche a Caserta l’alternativa, dando vita ad una alleanza democratica che possa tracciare, sin d’ora, un percorso che riporti la sinistra ad essere protagonista nella politica cittadina.

martedì 12 aprile 2011

Caserta: programma elettorale centrosinistra

Nasce il programma elettorale del centrosinistra per la città di Caserta. La cabina di regia ha ultimato i lavori e nel corso della riunione di ieri ha “licenziato” la versione definitiva del progetto di governo, frutto della sintesi tra le proposte arrivate dai cittadini nel corso degli incontri del “Cantiere delle Idee” (il progetto di elaborazione condivisa delle cose da fare per la città voluto dal candidato sindaco Carlo Marino) e le priorità indicate dai partiti della coalizione.
Il risultato è un programma in otto punti, tutti riconducibili all’unica mission che il centrosinistra si è dato: creare occasioni di lavoro per i casertani.
Il documento finale individua i punti programmatici salienti: Pianificazione urbanistica, mobilità e sviluppo ecosostenibile; Ambiente ed ecologia, beni comuni; Sviluppo produttivo, innovazione e lavoro; Politiche sociali e pari opportunità; Legalità e sicurezza; Cultura e turismo, tempo libero e sport; Scuola, università e ricerca; Finanza locale e politiche fiscali.
La premessa del programma definisce anche gli obiettivi da raggiungere: programmare la crescita sostenibile della città, coniugando sviluppo economico e coesione sociale; soddisfare il bisogno di sicurezza dei cittadini, non solo come garanzia di tutela dell’incolumità, ma anche come supporto e aiuto concreto alle fasce più deboli e disagiate; garantire una crescita che conservi i valori della tradizione; valorizzare idee e progetti, far crescere il benessere dei cittadini migliorando la qualità della vita, offrire lavoro, servizi e buone ragioni per vivere bene sul proprio territorio.
Il candidato sindaco, Carlo Marino, commenta: “Il Cantiere delle Idee e la coalizione di centrosinistra sono riusciti a immaginare il futuro di Caserta, con i bisogni dei suoi cittadini ma anche con i loro sogni e le loro aspirazioni. Pertanto ringrazio i partiti, i componenti della cabina di regia, i coordinatori del Cantiere delle idee per l’impegno, la competenza e la passione con cui hanno lavorato. E di cuore ringrazio tutti i cittadini che hanno voluto dare in questi mesi il loro contributo. Li abbiamo ascoltati e le loro proposte sono diventate le proposte dell’intero centrosinistra, in una svolta radicale nell’approccio ai problemi del territorio”.
Marino prosegue: “Con le prossime elezioni comunali a Caserta abbiamo l’opportunità di voltare pagina, per segnare una forte rottura con il passato amministrativo della città e per avviare un processo di cambiamento profondo nel governo del capoluogo di Terra di Lavoro, fondato sull’innovazione e sulla coesione sociale. Dimostreremo di possedere le necessarie doti di competenza e di esperienza per poter rimettere in cammino una città fiaccata da un debole governo locale”.
Sul tema dell’urbanistica, Caserta viene divisa in poli di attrazione da valorizzare.
La Reggia di Caserta è il polo del turismo; Il Belvedere di San Leucio è pensato invece come il polo della cultura; L’area della ex Saint Gobain è il polo dei Servizi: L’area del Policlinico è il polo della sanità; L’ex convento di S. Agostino è il polo del commercio; L’ex caserma Sacchi è il polo della conoscenza e della comunicazione; Il Macrico invece è il polo dello Sport e del Tempo Libero; Il parco urbano dei Colli Tifatini e l’Oasi del Bosco di San Silvestro è il polo della natura.
Sull’ambiente si punta a: riuso delle cave dismesse a fini esclusivamente sociali ed economici, con l’istituzione del Parco dei Monti Tifatini; bonifica dei siti, non più destinati ad attività estrattive, secondo il modello già adottato e finanziato dalla Regione Campania per la “cava Cocozza” con bosco, fauna e percorsi ecologici; Interramento dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti sul modello di quanto avviene a Roma; Delocalizzare i cementifici e riconvertirne i siti produttivi con attività eco-compatibili ai fini del mantenimento dei livelli occupazionali. Una vera e propria battaglia sarà ingaggiata per l’acqua pubblica.
Sul welfare grande attenzione è riservata alle fasce deboli, a partire dai disabili, “innanzitutto con un programma fattibile e ben scadenzato di abbattimento delle barriere architettoniche, non solo nelle strutture pubbliche, ma anche in quelle private”.
Su legalità e trasparenza amministrativa sarà istituito un assessorato ad hoc, con impegni specifici di chiarezza e periodica rendicontazione delle attività e delle spese ai cittadini. Si punta inoltre al riuso a fini sociali dei beni confiscati alla camorra.
Negli altri settori, tra le idee quella di realizzare la Casa della musica (con sala di incisione e registrazione, fonoteca e biblioteca tematica) garantendo l’apertura della nuova biblioteca pronta da tempo, la Fondazione per la valorizzazione turistica che metta in rete la città medievale con l’utopia dei Borbone e infine sulla finanza locale si mira alla lotta all’evasione e all’introduzione dell’Osservatorio per la trasparenza e il controllo.

Prime candidature al Comune di Caserta

Dopo la definizione del quadro dei candidati a sindaco, iniziano le prime indiscrezioni sulle candidature sulle comunali a Caserta.
I candidati a sindaco sono:
1) Nicola Melone: docente universitario per la lista civica Speranza Casertana;
2) Carlo Marino: avvocato per il centro sinistra
3) Pio Del Gaudio: commercialista per la coalizione di destra;
4) Luigi Falco: pediatra per la coalizione di centro.

Arrivano le prime indiscrezioni sulle candidature di S.E.L. A correre ci saranno certamente Paolo Amoruso, presidente UISP e Biagio Napolano, presidente ARCI.

lunedì 11 aprile 2011

Elezioni comunali Caserta: Del Gaudio e il commercio abusivo

“Stop all’abusivismo commerciale. Quotidianamente, assistiamo ad un assurdo gioco tra guardie e ladri in diverse zone di Caserta e, in particolare, in piazza Pitesti e piazza Matteotti. Spesso, l’inseguimento dei venditori abusivi si conclude, appunto, con conseguenze gravi. Contro questo fenomeno, sono convinto occorrono vere scelte politiche, non slogan e provvedimenti di facciata”.

Lo ha detto Pio Del Gaudio, candidato sindaco al Comune di Caserta per la coalizione di centrodestra incontrando in mattinata un gruppo di commercianti.
“Un primo passo - continua Del Gaudio - potrebbe essere la realizzazione di un’apposita task force, composta da agenti di polizia municipale, carabinieri, guardia di finanza e polizia di Stato, che operi su due fronti: quello della prevenzione e quello del contrasto. L’idea di monitorare il fenomeno, raccogliendo maggiori informazioni possibili per attuare azioni repressive che non rimangano episodi isolati, è un progetto che ha buone possibilità di successo. L’azione coordinata di tutte le forze di polizia con le associazioni di categoria, la Camera di commercio e l’assessorato al Commercio del Comune, consentirebbe di coniugare alle azioni di pronto intervento sul territorio, un lavoro di raccolta di dati indispensabili e spesso di difficile reperimento da parte di un unico organismo operante.
La sinergia — conclude il candidato sindaco — è la chiave di lettura giusta per affrontare un fenomeno piuttosto radicato e diffuso sul nostro territorio, che si serve di numerosi canali per sopravvivere. Individuare questi canali, è l’unico modo per eliminare il proliferare del fenomeno. Allo stesso tempo, credo sia fondamentale individuare aree in cui realizzare mercatini etcnici, nei quali gli immigrati potranno vendere legalmente i loro prodotti. Il tutto, non intaccando l’economia locale perché un’altra Caserta è possibile”.

Caserta: aperitivo virtuoso

Un “aperitivo virtuoso”, quello consumato ieri presso il Bufala Cafè di via Redentore. Nicola Melone, candidato Sindaco della lista Speranza per Caserta, ha incontrato Luca Fioretti, presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Virtuosi, e Michele Dotti, ideatore dell’appello “Abbiamo un Sogno”, accompagnati da Vincenzo Cenname, ex Sindaco di Camigliano, attivista della Costituente Ecologista e coordinatore di Speranza Provinciale. Per una volta, dunque, è stto Nicola Melone, docente universitario, ad “accomodarsi tra i banchi”, in quanto l’intento del candidato di Speranza per Caserta è quello di acquisire dettagliate informazioni e preziosi consigli sulle strategie di sostenibilità, al centro del suo programma elettorale, e già adottate con successo nei comuni che aderiscono all’Associazione, nota negli ambienti ecologisti ma venuta alla ribalta dopo il servizio televisivo andato in onda, domenica scorsa, durante la trasmissione di Rai3 “Report”.

L’Associazione dei Comuni Virtuosi nasce nel maggio del 2005, nella sala consiliare di Vezzano Ligure, su iniziativa di quattro comuni: Monsano (AN), Colorno (PR), Vezzano Ligure (SP) e Melpignano (LE). I Comuni che vi aderiscono ad oggi diventati ben 48, ritengono che intervenire a difesa dell’ambiente e migliorare la qualità della vita, e tutelare i Beni Comuni (intesi come beni naturali e relazionali indisponibili che appartengono all’umanità) sia possibile, e tale opportunità la vogliono vivere concretamente, non più come uno slogan. Cementificazione zero, recupero e riqualificazione aree dismesse, efficienza energetica, acquisti verdi, politiche e progetti concreti di mobilità sostenibile, corretta gestione dei rifiuti (visti non più come un problema ma come risorsa) in una politica che aspira al traguardo “rifiuti zero”, sono soltanto alcuni dei pilastri su cui si basa il pensiero dei comuni virtuosi. In generale, nelle amministrazioni che aderiscono al progetto di Luca Fioretti si punta incentivare nuovi stili di vita negli Enti locali e nelle loro comunità.

Caserta: elezioni comunali

Marino: CENTRODESTRA SPACCATO, I CITTADINI SONO CON NOI

“Inauguriamo oggi un luogo aperto di idee, un punto di riferimento per dare concretezza al nostro progetto di cambiamento della città, al cammino nuovo che abbiamo avviato”. Così il candidato sindaco del centrosinistra, Carlo Marino, ha tenuto a battesimo il suo comitato elettorale su corso Trieste (per info 0823443511), alla presenza dei segretari della coalizione, di candidati, simpatizzanti e, tra gli altri, dell’artista Bruno Donzelli.
“È cresciuto – ha sottolineato – l’interesse e l’entusiasmo verso il nostro programma di governo. I cittadini ormai hanno capito la differenza tra la coesione e il lavoro per il bene comune del centrosinistra e le spaccature su interessi e potere che ci sono nel centrodestra. Il vento è cambiato. Noi non polemizziamo contro le persone, ma contrastiamo un sistema di potere, come quello che da troppo tempo blocca anche le attività in Comune e ha il suo fulcro nei vertici della macchina burocratica dell’Ente, che non funziona e va cambiata al più presto”.
Sulla composizione delle liste Marino ha aggiunto: “Rappresenteranno tutti i settori della vita cittadina, dal commercio al mondo dei saperi, dai giovani al volontariato, con una significativa presenza femminile. Saranno definite partendo dal patto che abbiamo firmato con i cittadini, ovvero il codice etico, che ogni candidato è chiamato a rispettare”.
Il candidato sindaco ha poi presentato il calendario di iniziative di aprile.
Si comincia domani, domenica 10 aprile, con “Tuttinbici”, la pedalata alla riscoperta della città organizzata dal movimento civico Caserta Viva, e con tutti i partiti del nuovo Ulivo impegnati ad allestire i gazebo nelle piazze di Caserta per incontrare i cittadini, ascoltarne le indicazioni e illustrare le priorità dell’azione di governo. I gazebo saranno così distribuiti: in via Mazzini (a cura di Sinistra e Libertà), piazza Pitesti (Italia dei Valori), piazza Sant’Anna (Federazione della Sinistra), Chiesa di Lourdes nel quartiere Acquaviva (Socialisti), Chiesa Ss. Nome di Maria a Puccianiello (Caserta Viva) piazzetta padre Pio parco Cerasole (Pd).
Il 13 aprile invece secondo appuntamento per il ciclo d’incontri con i sindaci capaci d’Italia dal titolo “Idee a confronto. Caserta si muove”. In città arriverà il primo cittadino di Reggio Emilia, Graziano Delrio, per sostenere Marino: “Faremo insieme un viaggio tra i quartieri e le frazioni della città, per discutere in particolare della tutela dell’ambiente e del ciclo integrato dei rifiuti, su cui Reggio Emilia è all’avanguardia e su cui anche Caserta scommette”. Delrio e Marino terranno una conferenza stampa alle ore 16.30 al Jolly hotel.
Il 28 aprile alle ore 16.30 sarà la volta del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, con cui si dibatterà della filiera dei beni culturali e delle strategie per mettere a sistema il patrimonio storico-artistico e monumentale che Caserta può vantare.
Il 29 aprile sarà a Caserta, al fianco del candidato sindaco di tutto il centrosinistra, anche il leader nazionale di Sinistra e Libertà, il governatore della Puglia Nichi Vendola. Appuntamento alle ore 18.30 in piazza Ruggiero per affrontare i temi del welfare, delle politiche sociali e del lavoro, “unico grande tema che comprende tutti gli altri – ha ribadito Marino – perché è l’unica risposta che i cittadini attendono di fronte a un governo regionale che taglia addirittura i fondi per chi non è autosufficiente. Noi invece vogliamo dare risposte ai più deboli e alle nuove generazioni”.
A metà maggio infine è previsto l’ultimo degli incontri di eccellenza, quello sull’innovazione e il wi-fi libero in città, che vedrà protagonista il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.

venerdì 8 aprile 2011

Caserta: assessorato alla Sanità

“Istituirò l’assessore alla Sanità, tra l’altro con l’obiettivo di creare una sinergia anche tra le strutture pubbliche con quelle private, per assicurare un’assistenza sanitaria a tutto tondo alla mia città”.

Lo ha detto Pio Del Gaudio, candidato sindaco al Comune di Caserta, per la coalizione di centrodestra, durante il convegno dal tema “Sanità pubblica e privata – nuovi impegni per nuove esigenze”, tenutosi oggi pomeriggio, presso il Crowne Plaza di Caserta.

Firema: garantire reinserimento

Il candidato sindaco del centrosinistra, Carlo Marino, ha incontrato stamane davanti ai cancelli dell’azienda i 64 lavoratori della Firema, che hanno proclamato lo stato di agitazione e sono attualmente in mobilità.
Marino, accompagnato da Mimmo Pascarella della Federazione della Sinistra, ha portato innanzitutto la sua solidarietà: “Sono vicino alle rivendicazioni degli operai, tutti giovanissimi tra l’altro. Mi sono impegnato – fa sapere il candidato sindaco – a sensibilizzare il prefetto di Caserta e il commissario del Comune affinché venga convocato a breve un tavolo programmatico con i lavoratori per definire la questione. L’obiettivo è di garantire quanto prima la cassa integrazione e il loro reinserimento nell’azienda, restituendo un po’ di serenità alle famiglie”.
Marino aggiunge: “A Caserta c’è una questione-lavoro gigantesca, frutto di politiche di sviluppo scellerate e di una classe dirigente che fatica a portare a termine svolte importanti, come l’Accordo di Programma sulla reindustrializzazione, fermo al palo, con continue riunioni palliative. Ecco perché l’unico punto centrale del programma di governo per la città è il lavoro. Cominciamo dall’attuare interventi che possano consentire di mantenere il posto di lavoro a chi già ce l’ha”.

Incontro 6 aprile su Concorso Dirigenti Scolastici

In occasione dell’incontro che si è svolto il 6 aprile presso il Miur con riguardo al Concorso per Dirigenti Scolastici, le organizzazioni sindacali sono state informate che finalmente è stato raggiunto un accordo con il MEF. L’accordo prevede la pubblicazione del bando di concorso per un contingente di posti pari a 2386.

I test oggetto della prova preselettiva saranno 100, e si avranno a disposizione 60 minuti. E’ intenzione del MIUR pubblicare una batteria di circa 4.000 test, da questi la commissione sceglierà i cento da sottoporre ai candidati.

Supera la prova preselettiva chi risponde correttamente ad almeno 80 domande.

Di seguito un breve cronogramma delle scadenze relative al concorso:

Primi di giugno pubblicazione del bando
1 luglio scadenza delle domande
1 agosto costituzione commissione
10 agosto individuazione da parte dell’USR dei locali dove svolgere le prove preselettive
15 settembre prove preselettive
30 ottobre prove scritte
entro il 20 gennaio conclusione correzioni scritti
entro il 10 maggio conclusione orali
entro il 30 maggio consegna titoli da parte di chi ha superato il concorso
entro il 30 giugno pubblicazione graduatoria vincitori di concorso.

martedì 5 aprile 2011

Concorso Dirigenti Scolastici

Oggi incontro tra Ministero e Organizzazioni sindacali per la definizione della tempistica del concorso.

Concorso Dirigenti Scolastici

Il 28 marzo c'è stato il via libera del bando per il concorso a dirigenti scolastici.

I posti messi a concorso, saranno circa 2.400.

Il MIUR ha già affidato a all’ANSAS - Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica-, la predisposizione di domande a risposta multipla che serviranno per la prova preselettiva.

Come già avvenuto per il concorso interno per il passaggio di qualifica per il personale ATA, il MIUR pare intenzionato a pubblicare la griglia dei quesiti predisposta dall’ANSAS.

mercoledì 19 gennaio 2011

Napoli New York low cost

A partire dal 15 giugno Meridiana Fly riprende i collegamenti da Napoli per New York con due frequenze settimanali: mercoledì e venerdì.

Orari:
Napoli > New York 13:15 17:00

New York > Napoli 19:55 10:45

Tariffe a partire da 540 Euro a persona per un volo di andata e ritorno, tutto incluso.

lunedì 17 gennaio 2011

Un lavoro per i giovani immigrati

Attraverso la pubblicazione di un avviso la Regione Campania intende favorire l'inserimento, nel circuito lavorativo di giovani cittadini extracomunitari, di età compresa tra i 18 e i 29 anni, figli di genitori immigrati residenti in Italia da almeno un anno, attraverso la concessione di incentivi ai datori di lavoro/imprese localizzati in Campania per la stipula di contratti di apprendistato professionalizzante.
L'intervento intende perseguire i seguenti obiettivi:
- favorire l'inserimento nel circuito lavorativo dei giovani figli di immigrati, di età compresa tra i 18 e i 29 anni, attraverso il conseguimento di una qualificazione professionale on the job intesa quale acquisizione di competenze di base, trasversali e tecnico-professionali;
- favorire percorsi di emersione del lavoro irregolare, attraverso l'inserimento lavorativo dei giovani apprendisti;
- tutelare il diritto di cittadinanza con interventi di sostegno all'inserimento lavorativo degli immigrati.
Per il finanziamento delle domande le risorse disponibili sono pari a € 2.000.000,00 a valere sulle risorse del POR Campania FSE 2007- 2013.

Le domande di partecipazione dovranno essere presentate esclusivamente a partire dal 1 febbraio 2011 attraverso la registrazione on line da effettuarsi accedendo al link "Campania al lavoro!" che sarà presente sul sito della regione Campania www.regione.campania.it, nella sezione "La Regione informa" e nella sezione "Imprese".

Le istanze saranno recepite secondo la modalità "a sportello" con scadenza 30 giugno 2011 fino ad esaurimento delle risorse.

Al via il Piano Casa in Campania

Pubblicata sul BURC della Regione Campania la Legge Regionale n. 1 del 2011.
Dal sito della Regione Campania si evince che obiettivi del nuovo Piano casa, sono il contrasto alla crisi economica, la tutela dei livelli occupazionali, lo stimolo all'utilizzo delle energie rinnovabili, l'incremento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica e privata anche attraverso la riqualificazione di aree urbane degradate o esposte a particolari rischi ambientali e sociali. Va sottolineata l'importanza dell'eliminazione dal nuovo Piano-casa di tutti i divieti inutili; questo senza mai intervenire sulla normativa nazionale.

Fra le novità previste dal piano l'ampliamento, per uso abitativo, fino al 20% della volumetria esistente per gli edifici residenziali uni-bifamiliari, per edifici di volumetria non superiore ai 1.500 metri cubi, per edifici residenziali composti da non piu' di tre piani fuori terra. Viene inoltre eliminata la condizione che tutto ciò si possa attuare solo alla prima casa.

Inoltre sarà consentito a chi vuole demolire un immobile costruito in aree a rischio di ottenere una 'moneta urbanistica' con un aumento volumetrico del 50% per la ricostruzione in aree non a rischio. Previsti anche casi in cui è consentito il cambio di destinazione d'uso per edifici a destinazione turistico-alberghiera in modo da trasformarli in abitazioni civili. Questo a patto che il 35% di quelle abitazioni venga destinato all'housing sociale.

Vengono snellite le procedure inerenti la riqualificazione delle aree degradate, che può avvenire attraverso la riconversione delle aree industriali dismesse da almeno tre anni, senza più attenersi al limite dei 15 mila metri quadri. Le aree riqualificate possono essere destinate ad edilizia abitativa, insediamento di negozi e botteghe artigiane, allestimento di uffici.

venerdì 14 gennaio 2011

Programma «Europa per i cittadini»: gemellaggi, ma non solo...

Il presente invito a presentare proposte si basa su una decisione del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione che nel 2006 aveva istituito, per il periodo 2007-2013, il programma «Europa per i cittadini» mirante a promuovere la cittadinanza europea attiva.
Obiettivi
Il programma «Europa per i cittadini» si pone i seguenti obiettivi specifici:
— riunire le persone delle comunità locali di tutta Europa affinché condividano e scambino esperienze, opinioni e valori, traggano insegnamenti dalla storia e operino per costruire il proprio futuro,
— promuovere iniziative, dibattiti e riflessioni in materia di cittadinanza e democrazia, di valori condivisi, di storia e cultura comuni in Europa, grazie alla cooperazione delle organizzazioni della società civile a livello europeo,
— rendere l’idea dell’Europa più tangibile per i suoi cittadini, promuovendo i valori e i risultati europei e conservando al tempo stesso la memoria del passato,
— incoraggiare l’interazione tra i cittadini e le organizzazioni della società civile di tutti i paesi partecipanti, contribuendo al dialogo interculturale e mettendo in evidenza la diversità e l’unità dell’Europa con un’attenzione particolare per le attività finalizzate a facilitare l’intreccio di legami tra i cittadini degli Stati membri che facevano già parte dell’Unione europea il 30 aprile 2004, e quelli degli Stati membri che hanno aderito successivamente.
Candidati ammissibili
Il programma è aperto a tutti i promotori che risiedano in uno dei paesi partecipanti al programma e siano, a seconda della misura:
— un ente pubblico, o
— un’organizzazione senza fini di lucro dotata di status giuridico (personalità giuridica).
Ciascuna azione del programma è però indirizzata a una gamma di organizzazioni più specifica. L’ammissibilità
delle organizzazioni che si candidano viene quindi definita in maniera specifica per ogni misura/ sottomisura nella guida al programma.
Azioni ammissibili
Il programma «Europa per i cittadini» sostiene progetti che promuovono la cittadinanza europea attiva.
Il presente invito riguarda le seguenti azioni del programma «Europa per i cittadini» che vengono finanziate nell’ambito di due tipi di sovvenzioni: sovvenzioni di progetto e sovvenzioni operative.
Azione 1: Cittadini attivi per l’Europa
M i s u r a 1 : Gemellaggio tra città
Questa misura comprende attività che prevedono o promuovono scambi diretti fra cittadini europei, per mezzo della partecipazione dei cittadini stessi ad attività di gemellaggio tra città.
Misura 1.1: Incontri fra cittadini nell’ambito del gemellaggio tra città (sovvenzione di progetto)
Questa misura comprende attività che prevedono o promuovono scambi diretti fra cittadini europei, per mezzo della partecipazione dei cittadini stessi ad attività di gemellaggio tra città. Un progetto deve interessare
municipalità di almeno due paesi partecipanti, dei quali almeno uno sia uno Stato membro dell’Unione europea. Del progetto devono far parte come minimo 25 partecipanti internazionali, provenienti dalle municipalità invitate. La durata massima della manifestazione è di 21 giorni. La sovvenzione massima erogabile è di 25 000 EUR per progetto. La sovvenzione minima erogata è di 5 000 EUR.
Le sovvenzioni destinate a incontri fra cittadini nell’ambito del gemellaggio tra città servono a cofinanziare i costi organizzativi sostenuti dalla città ospite e le spese di viaggio dei partecipanti invitati. Il calcolo della sovvenzione è basato su tassi forfettari.
Misura 1.2: Collegamento in rete telematico tra le città gemellate (sovvenzione di progetto)
Questa misura sostiene la formazione di reti istituite sulla base dei legami fra città gemellate. Si tratta di un elemento importante per garantire una cooperazione articolata, intensa e multiforme tra le municipalità e contribuire di conseguenza ad amplificare al massimo l’impatto del programma. Un progetto deve prevedere almeno tre eventi, e devono prendervi parte municipalità di almeno quattro paesi partecipanti, di cui almeno uno sia uno Stato membro dell’Unione europea. Del progetto devono far parte come minimo 30 partecipanti
internazionali provenienti dalle municipalità invitate. La durata massima del progetto è di 24 mesi e la durata massima di ciascun evento è di 21 giorni.
L’importo massimo ammissibile per un progetto che rientri in questa misura è di 150 000 EUR. L’importo minimo ammissibile è di 10 000 EUR. Il calcolo della sovvenzione è basato su tassi forfettari.
M i s u r a 2 : «Progetti dei cittadini» e «Misure di sostegno»
Misura 2.1: Progetti dei cittadini (sovvenzione di progetto)
Questa misura affronta uno dei più gravi problemi cui oggi l’UE deve dare risposta: come colmare il divario che separa i cittadini dall’Unione europea. Si intende quindi esplorare metodologie originali e innovative per incoraggiare la partecipazione dei cittadini e stimolare il dialogo tra i cittadini europei e le istituzioni dell’Unione.
Un progetto deve prevedere almeno cinque paesi partecipanti, di cui almeno uno sia uno Stato membro dell’Unione europea. Al progetto devono prendere parte almeno 200 partecipanti. La durata massima del progetto è di 12 mesi.
L’importo della sovvenzione verrà calcolato sulla base di un bilancio di previsione equilibrato e dettagliato, formulato in euro. La sovvenzione erogata non può superare il 60 % del totale dei costi ammissibili del progetto. La sovvenzione minima sarà di 100 000 EUR; la sovvenzione massima ammissibile per un progetto che rientri in questa misura è invece di 250 000 EUR.
Misura 2.2: Misure di sostegno (sovvenzione di progetto)
Questa misura si propone di sostenere le attività che possono sfociare nella formazione di partenariati e reti di lunga durata, coinvolgendo un gran numero di parti interessate nella promozione della cittadinanza attiva europea, contribuendo così a dare una risposta più efficace agli obiettivi dei programmi e ampliando l’impatto complessivo del programma e la sua efficacia.

Le condizioni dettagliate per la presentazione delle proposte relative ai progetti e ai moduli di candidatura sono reperibili nella guida al programma «Europa per i cittadini» sui seguenti siti Internet:
http://ec.europa.eu/citizenship/index_en.html
Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura:
http://eacea.ec.europa.eu/citizenship/index_en.htm

Internet ed i giovani: concorso per le scuole

Usare la Rete in maniera responsabile. E’ l’obiettivo dichiarato di “Non perdere la bussola” l’iniziativa voluta dal Ministero della Gioventù. Inaugurato con l’anno scolastico 2009-2010, il progetto nasce dalla collaborazione tra Google-YouTube e Polizia Postale e delle Comunicazioni con l’obiettivo di sensibilizzare e formare in modo corretto i giovani tra i 13 e i 18 anni sui temi della sicurezza in Internet e dell’uso responsabile della rete: insegnare ai ragazzi che navigano in Rete e frequentano YouTube e social network come sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi alla privacy, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé o per gli altri. Internet e i social network costituiscono uno straordinario mezzo di comunicazione, socializzazione e progresso per tutti, nonché un valido strumento di crescita culturale per i giovani studenti. Il senso del proseguimento dell’iniziativa “Non perdere la bussola” e’ di aiutare i giovani e le loro famiglie a utilizzare tutto questo potenziale, sostenuto però da un uso sicuro, consapevole, responsabile e critico, con piena conoscenza dei rischi e pericoli e dei sistemi di protezione. La formazione e’ fatta dagli agenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni nelle scuole che ne fanno richiesta scrivendo a polizia.comunicazioni@interno.it.
Indicazioni più dettagliate per le scuole, insieme a video tutorial e materiali informativi di supporto, si possono trovare all’interno del nuovo “Centro per la sicurezza online della famiglia” di Google, all’indirizzo www.google.it/sicurezzafamiglia nell’area “Corsi di formazione”.

Premio Europeo ’’Carlo Magno’’ per la Gioventù

I giovani provenienti da tutti gli Stati membri dell’Unione europea sono invitati a partecipare ad un concorso europeo su temi legati allo sviluppo UE, l’integrazione e l’identità europea lanciato dal Parlamento Europeo e la Fondazione del Premio Internazionale Carlo Magno di Aquisgrana.
Tema del concorso:
Il Premio Europeo Carlo Magno per la Gioventù è assegnato a progetti che:
• promuovono la comprensione europea ed internazionale,
• facilitano lo sviluppo di un concetto condiviso dell’identità e dell’integrazione europee,
• costituiscono un modello di comportamento per i giovani in Europa ed offrono esempi concreti di cittadini europei che formano un’unica comunità.
I progetti possono essere centrati sull’organizzazione di vari eventi giovanili, scambi fra giovani o progetti su Internet con una dimensione europea.
Criteri di partecipazione:
• i partecipanti devono avere tra i 16 e i 30 anni;
• devono essere cittadini o residenti di uno dei 27 Stati membri UE;
• possono presentare domanda singolarmente o in gruppo;
• i progetti presentati al concorso devono essere già in fase di realizzazione.
Premi:
• Il premio per il miglior progetto è di 5000 euro, il secondo 3000 euro e il terzo 2000 euro.
• I rappresentanti dei 27 progetti nazionali selezionati saranno invitati alla cerimonia di premiazione ad Aachen, in Germania, il 31 Maggio 2011.
• I premi per i primi tre progetti verranno presentati dal Presidente del Parlamento Europeo e il rappresentante della Fondazione del Premio Internazionale Carlo Magno di Aachen.
• Come parte del premio, i tre vincitori verranno invitati al Parlamento Europeo (a Bruxelles o a Strasburgo).
Procedura di selezione:
Il vincitore del Premio Europeo Carlo Magno verrà selezionato in due fasi.
• Prima fase: giurie nazionali, che consistono in almeno due membri del Parlamento Europeo (MEPs) e un rappresentante di organizzazioni giovanili, selezioneranno un vincitore nazionale da ciascun Stato membro l’11 Marzo 2011.
• Seconda fase: la giuria europea, che consiste in tre membri del Parlamento Europeo e il Presidente del PE e da quattro rappresentanti della Fondazione del Premio Internazionale Carlo Magno di Aachen, selezionerà il vincitore tra i 27 progetti presentati dalle giurie nazionali, il 14 Aprile 2011.
Scadenza: 23 Gennaio 2011.
E’ possibile presentare la domanda di partecipazione online al seguente sito: http://cyp.adagio4.eu/view/it/form_2011.html

Ammalarsi a Caserta: grazie Caltagirone grazie Bertolaso!

Comunicato di Speranza per Caserta.
I LUNEDI’ PER LA CITTA’
La situazione della nostra città è gravissima. Non c’è un problema che sia stato risolto in questi ultimi anni e tutti noi precipitiamo nel baratro di un disastro ambientale, sanitario, morale, civile e culturale senza fondo.
E tuttavia non è più il tempo di lamentarci soltanto! Occorre discutere e programmare cosa faremo quando guideremo l’Amministrazione della città di Caserta
Lo vogliamo fare insieme a tutti coloro che a Caserta continuano a credere nella libertà e nella autodeterminazione dei cittadini, nel dialogo tra persone oneste desiderose di promuovere il bene comune, nel confronto tra coloro che credono nella cultura e nell’arte e nell’impegno civile.

17 gennaio Presso La sala parrocchiale della chiesa N.S. di Lourdes Rione acquaviva dalle 18.00 alle 20.00

“Ammalarsi a Caserta: grazie Caltagirone grazie Bertolaso!”

A Caserta chi controlla lo stato di salute dell’aria, dell’acqua e della terra. Smog, cave, discariche: hanno relazione con le malattie dei casertani ? Quanta è dannosa la quantità di polveri sottili che i nostri figli respirano puntualmente, ogni giorno fuori scuola ? E gli assistenti domiciliari Comunali per anziani e disabili ? Perché non c’è un registro pubblico della cause di morte ? E gli indici percentuali di morte per tumore sono veramente più alti a Caserta di tutto il resto d’Italia ? Il randagismo: pericoli e inciviltà. Cosa Fare ?

FINANZIAMENTI SOLO AI FINTI FESTIVAL E AGLI EVENTI DELLA CASTA POLITICA!

Il Teatro Civico 14 ha chiuso il 2010 con il botto. Successo di pubblico e critica per un cartellone che quest’anno che ha suscitato grandi entusiasmi. Uno spazio culturale assolutamente indipendente, fuori da circuiti di finanziamento pubblico, dove la parola d’ordine è sperimentazione e avanguardia culturale. Roberto Solofria è il pazzo direttore artistico di questa folle idea di creare un teatro autogestito finanziariamente che sia anche un centro culturale: libri, cinema, musica, filosofia, fotografia. In sua compagnia abbiamo voluto iniziare il nuovo anno facendo una fotografia dell’attuale panorama culturale nazionale e delle difficoltà, elevate all’ennesima potenza, nelle quali versano quotidianamente teatri e compagnie la cui unica colpa è di concentrare tutto l’impegno e gli sforzi solo e soltanto sulla passione.
“Il nostro teatro non risente di questi tagli, semplicemente perchè la nostra struttura non è finanziata. Attenzione però, questo non significa che i tagli siano giusti. Perché così si da adito alle istituzioni di dire che si può fare cultura anche senza finanziamenti pubblici. Così come ha detto di recente qualche assessore regionale. E questo è gravissimo se si pensa che per l’anno prossimo si parla di tagli che toccheranno punte del cinquanta per cento”.La situazione nel nostro paese rasenta la drammaticità. Crisi economica, crisi politica. All’orizzonte non si vedono vie d’uscite. Quale idea ti sei fatta dei continui tagli alla cultura?
La nostra terra ha un patrimonio culturale che ci invidia il mondo intero. Quindi si presuppone che per noi la cultura dovrebbe essere una risorsa. Invece, stranamente, sia alla Regione e sia alla Provincia non c’è una Assessorato alla Cultura.
“C’è una chiara volontà politica in tutto questo. La “Destra” non vuole occuparsi di cultura. Lo si capisce quando si affida il Ministero delle Attività Culturali ad uno come Sandro Bondi che non capisce nulla di cultura. La Regione, poi, blocca le erogazioni di finanziamenti già concessi per eventi realizzati, paralizzando un intero sistema sia in modo diretto per quanto riguarda chi ha organizzato l’evento e sia in maniera indiretta per chi deve avere i soldi dagli enti organizzatori. Provocando dei danni economici all’intero settore. È chiaro che quando non hai un interlocutore istituzionale diventa difficile fare cultura, ma questo consente anche alle istituzioni di organizzare i finti festival solo per gli amici dei politici. Ultimo caso in ordine di tempo – sottolinea Roberto Solofria – è stato “Contrasti”, l’evento che ha allietato le festività natalizie. Una kermesse organizzata dalla Provincia di Caserta è costato 300.000 euro. Un finto festival nato dalla sera alla mattina senza alcun legame con il territorio. E per giunta senza coinvolgere la cittadinanza. Una serie di serate con nomi grossi (Lucio Dalla, Fiorella Mannoia, Alex Britti) a cui era possibile partecipare solo su inviti, ovviamente gestiti dai politici. Questo è scandaloso e vergognoso. Soprattutto se si pensa che la città di Caserta ha la biblioteca comunale chiusa perché il Comune non ha 60.000 euro per il trasloco dei libri dal vecchio edificio al nuovo. Quando poi il Comune di Caserta spende 42.000 euro all’anno per Nunzio Areni come direttore artistico del Comune. La funzione di Areni? Firmare il Cartellone del Teatro Comunale, quando il teatro poi ha una direzione artistica a parte, in quanto è gestito dal Teatro Pubblico Campano che si è aggiudicato l’appalto con un bando di gara fasullo frealizzato su misura per il Teatro Pubblico Campano”.

Un bando di gara fasullo?
“La gara prevedeva una base di partenza per la gestione del Teatro Comunale di 13.000 euro l’anno. Sarebbe stato concesso a chi offriva di più. Solo che tra i requisiti richiesti ai partecipanti c’era che dovevi aver fatturato l’anno precedente un milione di euro. Non esiste in Italia un teatro che fattura un milione di euro l’anno. Quando siamo andati in Comune a protestare perché ci sembrava assurdo chiedere una fideiussione di 1.500.000 di euro per 13.000 euro l’anno, la risposta è stata che in realtà l’aspetto legato alla fideiussione, riguardava un altro bando e che si erano dimenticati di cancellarla”.
Viene da interrogarsi: ma questa crisi esiste veramente oppure è tutto un bluff? In estate sono stati concessi 700.000 euro al Leuciana Festival. Un milione è andato alla prima edizione dell’Opera Festival realizzato sempre a S. Leucio con gli stessi artisti. Così come tanti altri eventi ideati e diretti dal maestro Nunzio Areni, l’unico in Italia a non risentire della crisi e dei tagli alla cultura. Un fenomeno da studiare, un esempio di impresa culturale che funziona.
“Non esiste nessun festival al mondo che alla prima edizione riceve un milione di euro di finanziamento. Per giunta con un festival che è la fotocopia del Leuciana, e che si svolge addirittura nello stesso posto. Che senso ha dal punto di vista di marketing territoriale e culturale? Questo significa – prosegue Roberto Solofria – che probabilmente, è ipotizzabile che si utilizzano le stesse fatture per rendicontare entrambi gli eventi. Tutto ciò, ovviamente, è un illecito e a mio avviso bisognerebbe aprire in’inchiesta per fare chiarezza. Ma questo nessuno lo dice. Si preferisce attaccare Paola Servillo per Settembre al Borgo, un evento realizzato con 400.000 euro, ovvero la metà del budget del Leuciana e un terzo dell’Opera Festival. Laddove Paola Servillo oltre a portare spettacoli realizzati appositamente per Settembre al Borgo con nomi come Elio Germano, Luca Zingaretti, ha coinvolto le maestranze, gli operatori e gli artisti del territorio, senza contare che lei stessa si è procacciata gli sponsor privati per l’evento”.
Denaro pubblico sperperato. Ma non ne parla nessuno o quasi…
“Mi piace citare Francesco Massarelli, Direttore artistico del Cine Club Vittoria di Casagiove, che ha avuto il coraggio di denunciare pubblicamente sul sito di casertamusica e su Facebook lo schifo del finto festival Contrasti, ultimo evento “strano” in ordine di apparizione”.
Nonostante tutto, a Caserta c’è un sorprendete fermento culturale. Tante fiorenti realtà che collaborano tra loro, un vero movimento artistico culturale. Non è paradossale che proprio in un momento storico di crisi economica e di continui tagli allo spettacolo ci sia così tanta voglia di fare cultura, e ci sia soprattutto così tanto pubblico?
“Lo spettacolo nasce dalla crisi. Una volta si diceva che l’artista creava per noia. E’ proprio in questi momenti di crisi che gli artisti hanno voglia di esprimere la propria rabbia, la propria insoddisfazione, il proprio malessere. Ci sono tantissime cose da raccontare. Immaginiamo solo se questo fermento fosse seguito dalle istituzioni, invece di finanziare finti festival a pioggia. Se pensiamo che con il milione di euro dell’Opera Festival si sarebbe potuto finanziare per dieci anni un laboratorio teatrale permanente presso il Teatro Comunale, un laboratorio che ha formato tantissimi attori e che Nunzio Areni ha voluto chiudere”.
Adesso veniamo al teatro vero, quello del palcoscenico. Cosa ci aspetta al Teatro Civico 14 in questo nuovo anno?
“Voglio segnalare “L’acquario” diretto e interpretato da Marco D’Amore, un bravissimo attore casertano che tutti abbiamo apprezzato nel film “Una vita tranquilla” accanto a Toni Servillo. E poi “Anna Politkovskaja: concerto per voce solitaria” di Ferdinando Maddaloni, il coach de “La squadra”. Anche per il nuovo anno – conclude Roberto Solofria – il Civico 14 continuerà sulla propria strada mettendo in scena tutto l’amore per questo meraviglioso mestiere”.

martedì 11 gennaio 2011

Caserta: sempre più una mega discarica!

Diamo ospitalità ad un comunicato di Giovanna Maietta.
"Avremmo dovuto rivolgerci all’opposizione politica regionale per salvarci dalla Cementir. Un opposizione che, anche quando è stata maggioranza, non si è mai sottratta a dare disponibilità ai cittadini. Gennaro Oliviero, del partito socialista europeo, ha presentato ieri quella legge di chiusura cave e cementifici, che Angelo Polverino ci aveva fatto credere di aver protocollato. Una legge presentata in ritardo rispetto all’autorizzazione rilasciata alla Cementir dalla giunta Caldoro per cavare il versante opposto della montagna di Maddaloni, ma utile ad impedire altri soprusi. Gennaro Oliviero, socialista d’oc, diverso dai trasfusi forzisti divenuti i socialisti di Caserta che mai si sono preoccupati di certe problematiche, diversamente da consiglieri regionali come Angelo Polverino che, quando vanno al comando, abbandonano la gente comune per la gente che conta, in maniera sobria e con discrezione ha sempre dato continuità nel sostenere i comitati civici. Non a caso la difesa del territorio e dell’ambiente appartiene ad uomini del centrosinistra piuttosto che a persone che fanno politica solo per interesse personale nascosto dietro l’ipocrita difesa del bene collettivo e inglobati nel calderone PDL. Polverino ha fondato la sua campagna elettorale su questa difesa e deliberatamente ha disatteso tutti gli impegni presi, in maniera subdola e con una voluta azione in supporto alla politica procementir del sindaco di Maddaloni. Caserta sta rischiando di essere distrutta definitivamente, l’ampliamento della cava Cementir rappresenta l’ingresso a manovre molto più dannose, l’azienda non ha mai rinunciato all’incenerimento dei rifiuti e chi garantisce per essa come il sindaco di Maddaloni, conosce fatti che intenzionalmente nasconde ai cittadini. La cava Mastroianni, unico sito di discarica passato nel decreto rifiuti alla camera dei deputati, serve alla Regione di Caldoro per risolvere il problema emergenza rifiuti a Napoli, il voto favorevole alla discarica dei deputati PDL, non è casuale, ma basato su un esigenza del governo Berlusconi e di Caldoro di risolvere il problema di Napoli sacrificando la debole comunità casertana. La prossima settimana, il decreto dovrebbe passare all’approvazione del senato, i comitati e le associazioni attraverso vari rappresentanti politici dell’opposizione hanno ripresentato l’emendamento per togliere il sito dal decreto. Per l’approvazione dell’emendamento non bastano i voti dell’opposizione, ma si rendono necessari anche voti della maggioranza che finora si è dimostrata favorevole alla megadiscarica nel comune di Caserta.

Giovanna Maietta"
Si terrà mercoledì 12 gennaio alle ore 19.00, presso la sede della Costituenda “Casa delle Associazioni” in Via Colombo, 4 (angolo c.so Trieste) a Caserta, un incontro tra l’Associazione socio-culturale e politica casertana di volontariato “La Fabbrica di Caserta” ed il Circolo di Caserta di S.E L. (Sinistra, Ecologia e Libertà).
All’incontro parteciperanno, oltre al Comitato di Coordinamento de “La Fabbrica di Caserta”, il portavoce dell’Associazione Gianni Spalice ed il Coordinatore di S.E.L. di Caserta Biagio Napolano.
L'incontro, richiesto dallo stesso coordinatore casertano di S.E.L., avrà come scopo quello di confrontare, analizzare e discutere le rispettive valutazioni sull’attuale momento politico attraversato dalla collettività casertana dopo le dimissioni del Sindaco, l’azzeramento della giunta comunale ed il conseguente commissariamento dell‘Ente locale casertano.

mercoledì 5 gennaio 2011

Wikileaks: resoconto dell'incontro del 30 dicembre tra Berlusconi e l'Ambasciatore U.S.A.


C O N F I D E N T I A L SECTION 01 OF 03 ROME 000001 

SIPDIS 

EO 12958 DECL: 01/01/2020 
TAGS PREL, PGOV, PINR, IT 

SUBJECT: VISITING WITH A RECUPERATING BERLUSCONI 
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Classified By: Ambassador David H. Thorne. Reasons 1.4 (b) and (d).

1. C) Summary: The Ambassador visited recuperating Prime Minister Silvio Berlusconi at his Lombardy estate for a private luncheon December 30. The Ambassador had suggested he visit Berlusconi after the Prime Minister was assaulted at a Milan rally in mid-December. Accompanied by Gianni Letta, the Undersecretary in the Prime Minister’s office and effectively Berlusconi’s second in command, Ambassador flew up for the meeting on the Prime Minister’s plane. Bandaged and bruised from the December attack, Berlusconi was nonetheless upbeat and eager to show off his new project for training Italy’s elite and share his thoughts on European leaders and domestic politics. Berlusconi was effusive about U.S.-Italian relations and Letta promised action on roping in ENI operations in Iran and pushing ahead on Megaports. End Summary

The Recuperating Prime Minister
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2. C) Following the Ambassador’s call to Gianni Letta suggesting the Ambassador visit the Prime Minister during his recuperation, Letta, the Undersecretary in the Prime Minister’s Office, invited Ambassador Thorne to accompanied him to Milan on December 30 for a private afternoon with the Prime Minister. The three hour session, held in Italian, involved only the Prime Minister, Letta and the Ambassador, and included a visit to Berlusconi’s latest endeavor, a private training school for Italy’s elite, and a wide-ranging lunch with the two top decision makers in the Italian government.

3. C) Berlusconi was still bandaged and scarred from the assault in early December where a mentally unstable man hurled a die cast model of Milan’s cathedral at his head. Berlusconi noted that the missile had struck a glancing blow to his cheek, cutting him, breaking his nose and some of his teeth, but if it had hit him straight on “it would have killed” him. Letta recounted separately that Berlusconi had slumped into a depression following the attack - “he’s an impresario, he wants everyone to love him “ - but that had snapped out of it and was on the mend. Letta also noted that their tour of Berlusconi’s new project site was the Prime Minister’s first excursion outdoors since his release from the hospital.

U.S.-Italy: A Prized Relationship
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4. C) In luncheon discussions, Berlusconi unabashedly stated that he prized Italy’s relationship with the U.S. and that his government stood ready to help us, whatever the issue. He noted that Italy owed the United States a debt of gratitude for salvation during World War II, and for protection throughout the Cold War. On Afghanistan, basing issues, and other tough problems, Italy was committed to helping the U.S. get to the right solution. He noted that he hoped that the Italian increase in Afghanistan would help President Obama and address the situation on the ground.

Berlusconi on European Leaders
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5. C) The Prime Minister and Letta also gave their run down of current European political leadership. Berlusconi assessed that Sarkozy’s star was clearly waning in European circles and that the French President did not command the same influence he did a year ago. Letta was less convinced, noting to the Ambassador that both Berlusconi and Sarkozy were “big dogs angling for the same spotlight.” Berlusconi recounted how he had played an instrumental role in the Spring in persuading a reluctant Erdogan to accept Danish PM Rasmussen as the new NATO Secretary General, overcoming the Turkish President’s profound irritation at Rasmussen for not silencing Kurdish language radio stations despite numerous requests. On Russia, Berlusconi felt that Putin and Medvedev got along well, respected each other, and had an effective relationship. In fact, farewells after lunch were unexpectedly cut short by an incoming call from Putin.

Iran: Appalled by violence, Will try to rope in ENI
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6. C) On Iran, Berlusconi noted that he was appalled by the Iranian crackdown. He offered the capabilities of the Italian intelligence services and assured full sharing of information gathered on the internal dynamics in Tehran. Letta, as the supervising authority over Italy’s intelligence services, assured the Ambassador of a continuation of our
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already excellent bilateral cooperation on the issue. Letta also promised that he would talk to ENI CEO Scaroni about the energy giant’s ongoing operations in Iran and, if he could, persuade them to halt activities.

Megaports - GOI to determine POC
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7. C) In response to the U.S. request to move forward on Megaports, Letta told the Ambassador that the issue would be discussed at the Council of Ministers meeting on January 8 and that they would be in contact soon thereafter to convey which ministry would have lead in the GOI for implementing the project and as such be the primary interlocutor for our Embassy.

Italy’s Courts - Problem Number One
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8. C) Berlusconi forthrightly identified the magistratura - Italy’s judiciary and courts -- as Italy’s “biggest problem” and told the Ambassador that he was ready to forge an alliance with the center left opposition to implement judicial reform. He noted that a legal system where issues were never definitively resolved -- where you can be absolved of a crime and yet have the case resurrected later - sapped Italy’s political and economic system. He argued that this is what has happened in his own case, where he has been cleared in the past but the same charges keep on returning repeatedly. He said that he had allies in the opposition on the need for reform, including PD Leader Bersani. Letta cautioned the government won’t know if it has the clout to deliver on such an idea unless it secures a decent showing in regional elections in March 2010.

Smart Guys in the Opposition
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9. C) Berlusconi and Letta displayed a great deal of respect for opposition leaders. Berlusconi praised the Democratic Party Leader, Pier Luigi Bersani as a “straight shooter” who was fair with a top rate intellect. Separately Letta was also complimentary about former Prime Minister (and archrival) Massimo D’Alema who he credited with showing courage and integrity during the Balkans crisis and taking some very tough decisions. Letta noted that D’Alema’s prickliness and “smartest guy in the room” demeanor made dealing with him a chore, but acknowledged his judgment and political effectiveness, which was why Berlusconi backed him for the EU Foreign Minister position despite their differences. Letta told the Ambassador that he did not have a clear judgment on how DiPietro will play in domestic politics and looked forward to future conversations. On other domestic political issues, Letta thought that the current estrangement between the governing PDL party and Sicilian President Lombardo was a minor issue and they would patch it up quickly.

Worried about a flat 2010
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10. C) Both Berlusconi and Letta expressed concern about the limited prospects for economic growth in 2010. Berlusconi thought that Italy had weathered the past year of the financial crisis fairly well but thought it would be a challenge to produce enough growth in 2010 to start replacing jobs lost. The Prime Minister was less concerned that a financial meltdown in Greece would have EU-wide impact. He said that he had a good relationship with Greek PM Papendreou and was confident that he could right the situation.

New Media - Important for Liberty
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11. C) In response to the Ambassador’s questions to the Prime Minister about the role of the internet, Berlusconi shot back “it’s important for liberty.” New media - particularly Facebook which has been instrumental in the past month in organizing a national “No Berlusconi Day” and more controversially in continuing to host “Kill Berlusconi” pages - has vexed the GOI, - but the Prime Minister stated that he felt the evolving media was both critical to the future and also to the preservation of liberty. But he felt there needed to be better tuned controls to prevent the most extreme use of the new outlets.

The Berlusconi Leadership Academy
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12. C) The Prime Minister commenced the visit by personally
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conducting a guided tour of his most recent project, a private academy to train Italy’s brightest young minds. Berlusconi led Letta and the Ambassador on a personal tour of a newly rehabbed Lombardy estate that will serve as the home of the enterprise. The completely renovated 17th century country mansion, Villa Gernetto, will house a special school set to open in March for one hundred of Italy’s most talented young leaders, completely funded from Berlusconi’s personal fortune. The Prime Minister intends to choose the students himself and he envisions an environment where Italy’s best and brightest live and study, taught by world leaders “like Blair and Clinton.”

Comment
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13. C) The Ambassador’s intimate afternoon with Italy’s two top decision makers was both a testament to the priority Berlusconi gives the U.S.-Italy relationship but also perhaps a sign that the GOI has achieved its long-sought level comfort and ease with the Obama administration. It is also a dividend of the Ambassador’s cultivation of the relationship with Letta, which has opened up a personal channel to the Prime Minister. The Italian press coverage of the following day clearly took this message from what they viewed as an extraordinary private session. The Prime Minister was clear that he expects to be called upon to deliver for the U.S., which he will do out of principle, not self-interest. Despite being given numerous openings, neither the Prime Minister nor Letta asked for anything from the U.S. during the lengthy luncheon. A striking aspect of the session was Letta’s clear position as co-regent, with Berlusconi deferring regularly to his colleague and with Letta airing opposing points of view to his boss during the luncheon. THORNE